Ginkgo

Ginkgo biloba, a dimora dal 1996 (foto 2015)Divisione: Gymnosperamae
Classe: Ginkgoopsida
Ordine: Ginkgoales
Famiglia: Ginkgoaceae
Genere: Ginkgo
Specie: Ginkgo biloba L.
Esemplari: 3 messi a dimora nel 1996

E’ l’unica specie sopravvissuta del suo genere, originaria della Cina.
In Giappone è soprannominato “silver apricot”, mentre in Inghilterra “Maidenhair Tree” in quanto le sue foglie sono simili a quelle del Capelvenere (Maidenhair).
Fu Linneo, nel 1771, a dargli il nome definitivo (ma non corretto) di Ginkgo in quanto precedentemente era chiamato Ginkyo (esatta traduzione dei caratteri cinesi ‘yin-kuo’ – frutto d’argento), Ginkgyo o Ginkgo.
I sessi maschili e femminili sono su individui diversi.
Dagli studi fatti da A. Kados, nel 1900, pubblicati su un periodico ungherese (come pure dalle osservazioni avvenute per decenni presso i vivai L. Spath di Berlino, i quali giunsero alle medesime conclusioni) si apprese che il sesso di queste piante non può essere determinato prima che le stesse siano fiorite né tanto meno è possibile dalla forma delle foglie.
Si può essere dunque certi solo tramite la riproduzione di alberi con sesso conosciuto.
Nelle sue terre di origine le foglie vengono utilizzate dai famosi “medici scalzi” per preparare il tanakan, una soluzione medicinale adatta per curare i disturbi vascolari.
Da recenti ricerche sappiamo che da questa pianta si può estrarre un principio attivo che promuove il rinnovamento delle cellule.
Questa pianta è affine alle conifere, ma si distingue da esse per la forma a ventaglio delle sue foglie e per il rinnovo annuale di tutte le stesse.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)