Abies nordmanniana

Divisione: Gymnosperamae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Genere: Abies
Specie: Abies nordmanniana (Steven) Spach
Esemplari: 2 a dimora dal 1996

Abete del Caucaso
Per la sua forma conica, la sua chioma più densa e più scura degli altri abeti, per la sua rusticità è considerato uno degli abeti più belli.
Predilige terreni freschi, profondi, abbastanza umidi con climi sufficientemente rigidi e presenta un ritardo vegetativo nei confronti di altre specie congeneri.
Venne diffusa, soprattutto, come specie ornamentale.
Sua patria di origine sono le montagne del Caucaso e si trova anche nel Nord-est della Turchia, dove forma foreste con Picea orientalis.
Nordmann, botanico finlandese, la scoprì nel 1836 lavorando nella Russia meridionale, ma il merito gli venne riconosciuto solo nel 1840 poiché l’albero non venne subito identificato come specie autonoma.
Recentemente è preferita come albero di Natale in quanto possiede un bel fogliame verde intenso (con bande bianche, sotto); difatti i suoi aghi, lunghi da 1 a 3 cm, con apice più o meno arrotondato, sono sistemati intorno al rametto in forma a spirale e lo ricoprono quasi interamente.
Perfino i suoi rami più bassi perdurano fino al suo invecchiamento.
La sua corteccia è liscia e grigia e si sfalda con l’età avanzante.
I fiori femminili, giallo-verdastri, spuntano sui giovani rami vicino alla sommità; i fiori maschili, rossi, crescono raggruppati molto più in basso di quelli femminili.
Raggiunge un’altezza di 30 m, ma nelle zone di origine può arrivare fino ai 45; ha coni verde-azzurri, eretti, lunghi 8 cm che in autunno presentano brattee di un intenso color marrone; i coni maturi (pigne) sono lunghi 13-15 cm, con squame uncinate e punta rivolta verso il basso.
Il più monumentale Abete del Caucaso, in Italia, presenta una circonferenza di m 4.60, un’altezza di m 25 e si trova in Località Lardone presso Aprigliano (CS).


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)