Storia

Nel biennio 1994-1995 il Comune di Ome ottiene dei fondi regionali e incarica il Gruppo Micologico del taglio del bosco in località Val Fredda.

Nel 1996 iniziano i lavori di bonifica del terreno in frazione Valle, località Pradizì, fino a quel momento usata come discarica abusiva di materiali inerti. Contestualmente parte l’attività di reperimento delle piante e la prima messa a dimora.

L’inaugurazione pubblica del parco si svolge il 18 giugno del 2000.

Nel 2001 si pubblica il libro LE CONIFERE COLTIVATE – Riconoscimento, mito, storia, leggenda, Maria Bianchetti e Antonio De Matola, Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino Brescia.

Il 3 giugno 2006 si svolge nel parco la festa in ricorrenza del primo decennale, con lo spettacolo teatrale notturno di ombre e musica “Kuma e Amuk” in collaborazione con l’Accademia Musicale di Ome, il Comune di Ome, la Protezione Civile, il Gruppo Alpini, l’Istituto Comprensivo di Ome/Monticelli Brusati (Scuola Elementare di Ome), la Corale della Parrocchia S. Stefano, l’Associazione Nazionale Carabinieri, l’A.G.E e la Contrada della Valle.

Per due volte consecutive è stato nominato Antonio De Matola quale curatore per provvedere, coordinare ed organizzare le attività e le iniziative connesse all’Orto Botanico, seguendo gli indirizzi degli organi comunali.

Nel corso degli anni è stata richiesta la partecipazione a convegni tenuti in varie Università, Enti Parco Regionali lombardi o di altre regioni, Orti Botanici lombardi, Associazioni culturali, Istituti Comprensivi Scolastici, Province e Comuni di Lombardia, Centri di Educazione Ambientale.

Degli inviti a tenere conferenze sono stati avanzati anche dall’Ateneo di Brescia.

Negli ultimi anni ci si è avvalsi della collaborazione della Protezione Civile di Ome per i lavori inerenti alla sostituzione di alberi, delle targhette, dei cestini e del fissaggio dei tavoli; della potatura delle siepi; dell’arginatura e pulizia del torrente Gandovere, della messa in sicurezza di pareti rocciose, del rifacimento e delle pulizie del laghetto, dell’impianto stabile di irrigazione; della manutenzione straordinaria a seguito nevicata; della sostituzione del cancello in ferro e legno; del taglio di un pezzo di bosco adiacente; dei lavori di assestamento di una frana.

Nel corso degli anni sono state messe a dimora alcune piante in memoria di parenti o amici deceduti; altri alberi sono stati donati da Associazioni culturali o Scuole quale riconoscenza della disponibilità prestata.

Dal 2002 al 2010 sono state messe a dimora ulteriori piante per abbellire, sostituire o arricchire l’Orto Botanico di nuove essenze.

In gruppi vari o persone singole, dall’apertura avvenuta nel 1996 ad oggi, è impossibile quantificare le persone che hanno visitato l’Orto Botanico dato che l’ingresso è libero e aperto ogni giorno dell’anno.

Numerose sono state le scolaresche, partendo dalla Scuola Materna fino alle Superiori (da più parti della nostra provincia o di altre città) che hanno potuto conoscere e studiare le essenze presenti. In questi casi quasi sempre l’esperienza ha dato seguito a pubblicazioni scolastiche.
E’ stato visitato da persone straniere e studenti cinesi, docenti universitari, associazioni sportive e culturali, delegazioni nazionali ed internazionali di Legambiente.
Anche le G.E.V. della Comunità Montana del Sebino Bresciano hanno accompagnato, negli anni, persone interessate alla sua conoscenza.

Riviste, televisioni locali e non si sono interessati di questo particolare Orto Botanico che perfino Mario Rigoni Stern definì “un gioiello unico in Europa”.