Pinus nigra

Divisione: Gymnosperamae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Genere: Pinus
Specie: Pinus nigra Arnold
Esemplari: 2 a dimora dal 1996

Pino nero
Originario delle zone montuose del Sud Europa, Nord Austria e Sud dei Monti Carpazi.
Il ciclo di Pinus nigra è così composto: Pinus nigra Arnold ssp. austriaca (Hoess) Novak – Alpi orientali. ssp. dalmatica (Visiani) Franco – Dalmazia.
Pinus pallasiana Lamb. con diverse ssp. diffuse nei Balcani, in Grecia e Crimea.
Pinus laricio Poiret ssp. italica. Hochstaler – Abruzzo. ssp. calabrica Schneider – Calabria e Sicilia.
Pinus clusiana Clem. ssp. mauritanica Maire et Peyer – Marocco e Algeria. ssp. hispanica Cook – Spagna. ssp. salzmanni (Dunal) Franco – Pirenei, Cevenne.

La frammentazione della specie originale è attribuita ai cambiamenti climatici che sono avvenuti in Europa nell’ultima glaciazione, quando la specie era molto più abbondante e diffusa nel Mediterraneo centrale che meridionale e successivamente nell’alternarsi di periodi freddi a periodi caldi nel Post glaciale (ultimi 10.000 anni).
Deve il suo nome alla chioma fitta e al colore verde scuro delle sue foglie, che sono erette, rigide e disposte lungo i rami.
Durante i primi anni di vita cresce rapidamente.
La corteccia grigio scuro è scanalata. I fiori femminili, rossi, sono in coppie; quelli maschili, gialli, sono raggruppati.
Nel suo complesso questa specie resiste bene alla siccità, al gelo; si adatta a terreni diversi e vive dal livello del mare fino ai 1.500 metri.
Il suo legno ha un alburno chiaro e durame bruno, è tenero e ricco di resina perciò adatto per la produzione di carta e per i lavori nell’edilizia.
In virtù di queste specifiche caratteristiche ed oltre al fatto che come albero ornamentale è molto valido (riuscendo altresì a sopportare i venti carichi di salsedine e l’inquinamento industriale), questa conifera viene spesso piantata come specie da rimboschimento, come barriera frangivento, come schermo intorno agli stabilimenti.
La sua tendenza è quella di formare boschi puri (nella varietà austriaca) o di vivere associato ad altre specie (come il pino silvestre e il pino mugo).
Invece, i famosi “Giganti della Sila” (Pinus laricio), che si trovano in località Fallistro, Spezzano della Sila (CS), hanno un’età che raggiunge i 2-300 anni e fra questi uno è alto ben 43 m, con una circonferenza pari a m 5,80.
Quest’ultima sottospecie è diventata il simbolo del Parco Nazionale della Calabria.
Un altro esemplare, di notevoli dimensioni e perciò molto ammirato, è quello che si trova presso l’Orto Botanico dell’Università di Napoli, mentre il patriarca esistente in Turchia, nel Bolu-Manrgen, ha superato l’età di 650 anni.
Anche a Cipro, nella foresta di Troodos, troviamo un esemplare con un’altezza di 18 m, una circonferenza di m 4,18 e la ragguardevole età di circa 400 anni.

Pinus nigra subsp. austriaca (Hoess) Neum
Presente in Austria, in Italia Centrale, Grecia e Jugoslavia.
E’ una entità adatta per formare gruppi di piante da ombra nelle zone esposte, asciutte e in terreni calcarei.
Durante i primi anni di vita cresce rapidamente.
Le foglie aghiformi verde scuro, erette e rigide, sono disposte in coppie lungo i rami.
I coni, sono più grandi e diventano gialli prima della maturazione.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)