Metasequoia glyptostroboides

Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Taxodiaceae
Genere: Metasequoia
Specie: Metasequoia glyptostroboides Hu e Cheng
Esemplari: 2 a dimora dal 1996, 1 a dimora dal 2016

Metasequoia o Cedro Cinese
Originaria della Cina e più specificamente delle province di Hupeh e Szechuan.
Fu un paleontologo giapponese nel 1941, S. Miki, che per primo descrisse i resti fossili di questa pianta presente nell’Era del Miocene (7 milioni di anni fa). I suoi resti furono trovati anche in America settentrionale e nelle Isole Spitzbergen.
Nel 1940, con sorpresa, nella Cina centrale, un dendrologo commerciante di legnami, cinese, che era stato inviato in tempo di guerra a reperire rifornimenti di legname, ne trovò alcuni grossi individui raggruppati in un boschetto.
Successivamente nel 1946 nuove spedizioni botaniche nelle province di Hupeh, portarono al ritrovamento di 100 individui vivi che erano sfuggiti ai ricercatori europei del secolo XIX.
La Metasequoia venne introdotta in Europa e in America a partire dal 1948.
Il merito però della sua diffusione, sia in America Settentrionale che in Europa, va agli sforzi compiuti dall’Arnold Arboretum di Boston (Stati Uniti) che per primo distribuì i semi di questi alberi.
In Italia i primi esemplari furono piantati nel Giardino Botanico Borromeo dell’Isola Madre, che si trova sul Lago Maggiore.
Questa specie viene utilizzata a scopo ornamentale in quanto è molto decorativa coi suoi bronzei riflessi autunnali, tanto da riuscire ad arricchire il giardino quando i colori sono limitati.
È una pianta rustica, ha un tronco scanalato, la corteccia rossastra e squamosa; la chioma conica e stretta che diventa espansa se coltivata all’ombra. Le foglie sono lineari, troncate all’apice; compaiono in marzo e sono disposte l’una vicina all’altra (lungo i rametti); dapprima sono verde chiaro poi diventano scure; in autunno passano dal rosa al bruno prima di cadere assieme ai rametti.
I verdi coni penduli sono globosi o cilindrici disposti su lunghi peduncoli e compaiono alla fine dell’estate; nelle piante coltivate, generalmente, non si sviluppano.
In Italia il più bell’individuo si trova presso la “Villa Taranto” a Verbania (NO) ed ha una circonferenza di 2,50 m ed un’altezza di 24.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)