Sciadopytis verticillata

Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Taxodiaceae
Genere: Sciadopytis
Specie: Sciadopytis verticillata (Thunberg) Siebold e Zuccarini
Esemplari: 2 a dimora dal 1996 e dal 2005

Pino parasole del Giappone o Pino ombrello
Originaria delle montagne del Centro-Sud del Giappone (più precisamente nelle province di Honsu, Shikoku, di Kyushu) viene coltivata frequentemente nei paesi d’origine a scopi religiosi in quanto è un albero molto decorativo.
Fu scoperta nel 1853, ma già nel secolo XVII, in Giappone, vennero emanate leggi severe circa il suo abbattimento che venne concesso solo per scopi religiosi e ad uso esclusivo dell’imperatore.
Fu il famoso vivaista J. Veitch di Londra ad introdurla in Europa quando si trovava in Giappone per recuperare nuove piante da commercializzare.
Precedentemente però venne descritta da Thistleton-Dyer (divenuto successivamente direttore degli splendidi giardini di Kew).
Doveva essere un albero largamente diffuso nell‘emisfero boreale: è infatti il rappresentante di un remoto periodo geologico (terziario medio) in quanto i suoi resti fossili, risalenti a quel periodo, sono stati trovati in Germania assieme a resti di Taxodium e Sequoia.
Le false foglie (sono fusti appiattiti detti cladodi) disposte in doppi verticilli ombrelliformi da 20 a 30 ciascuno, sono coriacee e percorse longitudinalmente da due nervature, prima di un colore verde chiaro fulvo, poi verde cupo, lucido di sopra e giallognolo di sotto. Le vere foglie sono piccole squame alla base dei cladodi.
I suoi coni (oblungo-ovati) sono lunghi 6-10 cm, hanno scaglie larghe, membranose e imbricate. Come pianta preferisce i suoli sabbiosi, fertili e acidi; non disgiunti da una posizione poco assolata.
I suoi semi germinano con difficoltà; in effetti vengono, in un primo tempo, seminati in vasi posti sotto vetro. Successivamente, le piantine appena nate vengono protette e riparate durante il primo inverno per favorirne la crescita.
Ha un fusto alto sino a 40 m con un diametro di 3 metri ma, in coltivazione, raggiunge un’altezza di soli 10 m e un diametro di 0.5 m.
I suoi rami sono ascendenti; ha chioma piramidale prima compatta, poi aperta.
I fiori maschili, gialli, si trovano nei piccoli fasci terminali; i fiori femminili, con forma quasi rotonda, diventano marroni durante la maturazione che avviene verso il secondo anno.
Il bell’individuo che si trova in “Località Sanatorio” di Bioglio (BI) ha una circonferenza di m 3,80 e un’altezza di m 20.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)