Larix decidua

Divisione: Gymnosperamae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Genere: Larix
Specie: Larix decidua Miller (Larix europaea De Candolle)
Esemplari: 2 a dimora dal 1996

Larice
La sua area naturale maggiore è limitata alle Alpi, con due piccole aree sui Carpazi, della Cecoslovacchia e sugli Alti Tatra (in Polonia).
Questo larice vive in Italia tra i 500-600 m fino a raggiungerne i 2000-2500. E’ una pianta vigorosa, rustica, cresce molto rapidamente nei primi anni; con l’età però la cima tende ad appiattirsi come per le altre conifere. Preferisce climi piuttosto asciutti con inverni rigidi ed estati brevi ma assolate.
Ha notevole importanza forestale in quanto si adatta ad ogni suolo. Si trova in boschi puri o misti con il Pino cembro verso il limite della vegetazione forestale. Al di sotto di questo forma boschi misti con l’Abete rosso. E’ utilizzato per rimboschimenti anche nella fascia altitudinale delle latifoglie. Ha bisogno inoltre di molta luce e di spazio perciò le piantagioni vengono sovente diradate.
E’ scelto anche per boschi-pascoli in quanto, avendo una chioma leggera e decidua, permette all’erba di crescere nel sottobosco.
E’ apprezzato anche come albero ornamentale in quanto si distingue prontamente per i suoi aghi teneri e di colore verde chiaro che, in autunno, prima di cadere, assumono un caldo tono dorato.
Questi, crescono solitari sui rami lunghi del primo anno e su quelli più corti (brachiblasti) sono raggruppati in ciuffi.
Attorno ai rametti crescono i coni ovali provvisti di grosse squame e lì rimangono per diversi anni dopo che anche il seme è caduto.
I fiori maschili sono gialli e globosi, quelli femminili sono color rosso vivo, con striature verdi in primavera.
La corteccia è marrone, divisa in sottili chiazze.
Il suo legno, di colore rossiccio è di ottima qualità sia per la resistenza che per la durevolezza, è adatto per la costruzione di ponti, mobili, per rivestimenti decorativi di interni quali scale, pannelli, ecc., per tavolati di imbarcazioni.
Possedendo un legno immarcescibile, i Veneziani, non solo lo utilizzarono per costruire le loro navi ma per edificare una intera città (chiese e palazzi inclusi) adoperando soprattutto il legname prelevato dal vastissimo bosco del Cansiglio, di cui la Repubblica Veneta era proprietaria.
Dalla sua resina si ricava la “trementina di Venezia”.
Nella Val d’Ultimo, St. Gertraud (BZ) esistono i tre larici più vecchi d’Italia di cui uno ha una circonferenza di m 8,28 e un’altezza di 28 m ed il maggiore vanta un’età di 2300 anni. Contando gli anelli del quarto, divelto qualche tempo fa (nel 1930) da una bufera di neve, si scoprì che questo aveva un’età di 2200 anni.
Interessante è pure il larice che si trova a Esine (BS) che ha una circonferenza di 4 m con un’altezza di m 20.
Una scoperta eccezionale, portata ufficialmente a conoscenza solo di recente, è quella di aver individuato nel “Bosco della Strega” (Campo Tres – Val Paghera – Parco dell’Adamello – Brescia) in cui si svolgono corsi di Educazione Ambientale, da parte di un gruppo di bambini partecipanti, 36 individui di Larix decidua il più vecchio dei quali è datato al 1650. Sicuramente è uno dei boschi più antichi del Parco e, a tutt’oggi, poco conosciuto.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)