Cedrus atlantica

Divisione: Gymnosperamae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Genere: Cedrus
Specie: Cedrus atlantica (Endlicher) Manetti e Carriere
Esemplari: 2 a dimora dal 1996

Cedro dell’Atlante
I Monti dell’Atlante (nel Nord Africa) sono le zone originarie di questo cedro che forma vaste foreste dai 1000 ai 2000 metri di quota.
In Europa è stato introdotto nel 1839 (in Italia nel 1842) quasi esclusivamente a scopo paesaggistico-ornamentale, visto lo spazio di cui ha bisogno per crescere.
La sua altezza può raggiungere i 36 m, da giovane cresce molto lentamente.
Ha importanza come specie forestale in quanto vegeta bene anche su suoli superficialmente aridi; perciò è stato utilizzato nel rimboschimento di questi terreni.
Questo cedro emette i fiori in autunno; ha le foglie isolate e aghiformi; quelle sui rami più vecchi sono più corte (brachiblasti) riunite in ciuffi e su rametti corti, aghiformi e rigide.
Possiede una chioma piramidale; i suoi rami principali sono ascendenti, mentre quelli secondari sono penduli; l’apice del fusto è eretto.
I coni femminili lunghi 7-10 cm, sono ovato-oblunghi e rimangono sulla pianta per lungo tempo: dapprima hanno un colore verde-azzurro poi diventano marrone chiaro e maturano nell’arco di due anni.
La sua corteccia è grigio scura, con strette fessure.
In Italia il più grande cedro dell’Atlante ha una circonferenza di m 12 e un’altezza di 30 m; si trova nel Parco del Castello a Montalenghe (TO), ma il più longevo di cui si conosca l’esistenza si trova in Algeria, località Aurès: ha raggiunto l’età di 1600 anni e un’altezza di 60 m.
Sempre in Algeria, altri esemplari sopravvivono da oltre 1000 anni.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)