Pinus strobus

Divisione: Gymnosperamae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Genere: Pinus
Specie: Pinus strobus L.
Esemplari: 3 a dimora dal 1996

Pino strobo
Scoperto nel 1705 è originario dell’America Settentrionale; il suo aerale si estende dalle coste del golfo di S. Lorenzo alle rive del lago Michigan fino alla Georgia settentrionale.
E’ diventato noto anche come pino di Weymouth prendendo il nome di Lord Weymouth che l’aveva diffuso come pianta forestale, in Inghilterra, nel XVIII secolo.
E’ uno dei pini più diffusi negli Stati Uniti d’America ma anche in Europa; in Italia è apprezzato sia come specie ornamentale, che per il legno, e la sua rapida crescita.
Nel nostro paese opere di riforestazione, effettuate con questa specie, sono frequenti ed estese sia sulle Prealpi che sull’Appennino settentrionale.
La sua corteccia, liscia e grigia, si fessura con l’età.
Le pigne appuntite, leggermente ricurve, cilindriche, disposte su corti peduncoli, sono lunghe 10-15 cm e hanno incrostazioni di resina, appaiono su alberi di 10 anni di età; le squame sono coriacee arrotondate all’estremità con scudo poco ispessito e umbone appena evidente.
Seme piccolo (5 mm) con ala lunga e stretta, matura in due anni.
Gli aghi blu-verde sono lunghi 10-15 cm e crescono in gruppi di cinque; sono morbidi, flessibili, esili, disposti a raggiera e non divengono penduli come per il Pinus wallichiana.
I suoi rami giovani sono glabri, pruinosi e glauchi. I fiori maschili hanno un colore giallognolo e sono riuniti in strobili compatti; diversamente quelli femminili sono rosa e poco appariscenti.
Il pino strobo è monoico, molto rustico, resiste al freddo, predilige terreni argillosi, rocciosi e torbosi; non tollera molto la mancanza di acqua e gli inquinamenti atmosferici.
E’ sensibile ai ristagni idrici a causa dei quali la sua chioma presenta intense e gravi clorosi e ad alcune malattie fungine quali ruggine, marciumi radicali e del colletto.
In Italia, quest’ultima malattia, non ha ancora provocato gravi danni, ma in America, da dove venne importata dall’Europa nel 1892, si propagò molto rapidamente recando danni vastissimi a questa specie.
Il suo legname è eccellente perché è leggero, morbido, a grana uniforme, molto facile da lavorare e si presta a numerosi usi.
In tutti gli Stati Uniti orientali questo pino ha rappresentato, fino dagli inizi di questo secolo, la fonte di legname da costruzione più diffusa: era impiegato per costruire o rivestire case, mulini, chiese o usato nell’industria navale.
Tale fu la sua importanza che già nel secolo XVII, quando il Massachussets era ancora una colonia, venne raffigurato su alcune monete ed anche sulla bandiera. Però il titolo di “Pine State” andò al Maine, prima ancora che il pino strobo venisse scelto come albero ufficiale di quello Stato.

Un individuo di tutto rispetto lo troviamo nel Parco di Villa Fenaroli di Rodengo Saiano (BS) che coni suoi 35 m di altezza e la circonferenza di m 3.30 non sfigura certamente al confronto con l’esemplare monumentale esistente nel Parco Certosa a Chiusa Pesio (CN), alto m 27 e con la circonferenza di m 5,70.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)