Pinus wallichiana

Divisione: Gymnosperamae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Genere: Pinus
Specie: Pinus wallichiana Jackson ( = P. excelsa Wall.) ( = P. griffithii McClelland)
Esemplari: 1 a dimora dal 1996, 2 a dimora dal 2013


Pino dell’Himalaya
E’ originario dell’Himalaya, ma si trova anche dall’Afghanistan all’Arunachal Pradesh Nepal dove è molto comune e diffuso negli ambienti montani e umidi, arrivando a vegetare fino ad una altitudine di 4.000 m.
Nei luoghi appena menzionati rappresenta una delle specie forestali più importanti per l’economia locale, in quanto il suo legno, che è duro e resistente, viene utilizzato nell’edilizia e nella produzione di casse per il trasporto del tè.
In Europa venne introdotta nel 1823, proveniente dal Nepal.
Il nome “wallichiana” gli venne attribuito in onore del Dottor Nathaniel Wallich (Copenaghen), direttore dell’Orto Botanico di Calcutta: noto collezionista di piante, ricercatore e scrittore scientifico, soprattutto prodigo verso le persone che si recavano in India per la ricerca di nuove piante.
Dalle radici di questo pino veniva estratto un olio, utilizzato in Oriente come repellente contro gli insetti nocivi viventi nelle risaie.
Attualmente è diffuso in Europa a scopo ornamentale e paesaggistico poiché è un albero adatto a vivere come individui isolati.
Possiede un fogliame attraente verde-grigio, aghi lunghi 15-25 cm (tipicamente pendenti dai rami distinguendosi così dal Pinus strobus) uniti in fascetti di cinque, la corteccia del tronco, da giovane, è sottile e resinosa color bruno-arancio; con l’età si fessura e diventa grigio-brunastra.
I giovani rami sono lisci, color grigio verdi che scuriscono con l’età. E’ un albero monoico che raggiunge un’altezza di 35 in con una chioma espansa e conica.
I fiori femminili sono lunghi e di color giallo-verdastri, poco appariscenti; quelli maschili sono gialli e raggruppati.
I semi sono piccoli provvisti di grande ala, si formano sugli individui di 15 anni, color marrone a maturazione (che avviene solo dopo 2 anni) e si presentano macchiate di resina chiara.
I coni sono arcuati, pendenti verso il basso, con forma vagamente cilindrica, lunghi 15-30 cm, color porpora-verdastro-grigi, riuniti in gran numero sulle estremità dei rami, maturano dopo 2 anni.
Pianta rustica, cresce su suoli profondi e freschi, poco calcarei, predilige climi umidi e temperati, non sopporta i ristagni idrici e non è molto resistente alle gelate.
Nel Parco della Villa Rossi a Sant’Orso (VI) esiste un esemplare monumentale alto m 28 e con una circonferenza di m 6,95.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)