Sequoia sempervirens

Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Taxodiaceae
Genere: Sequoia
Specie: Sequoia sempervirens (D. Don) Endl
Esemplari: 2 a dimora dal 1996

Sequoia Originaria del Nord America, vegeta dai 500 ai 1.000 metri formando grandiose foreste in un’area estesa sulla costa montagnosa del Pacifico, dal Sud-ovest dell’Oregon alla California.
Grazie al clima non troppo rigido e umido di questa regione, può raggiungere e superare facilmente i 100 metri di altezza mentre in Italia raramente ne supera i 25. Non viene attaccata né dai parassiti né dalle malattie, per questo motivo vive bene fino ai 500 anni anche se alcuni esemplari arrivano ormai alla soglia dei 3.000, un’età notevole se si ricorda che i fenici a quell’epoca inventavano l’alfabeto e gli etruschi incominciavano ad occupare l’Italia.
La sequoia è un relitto della vegetazione terziaria: resti fossili di questo albero sono stati trovati in luoghi che vanno dagli Stati Uniti sud-occidentali all’Artico.
Questa specie venne segnalata per la prima vota nel 1769, però soltanto nel 1823 fu descritta botanicamente e vent’anni dopo introdotta in Europa.
Il Figuer nella “Storia degli alberi” narra che questa pianta sia stata scoperta da un giardiniere, viaggiatore, naturalista inglese, William Lobb, altresì famoso cacciatore di piante che, a causa delle sue ricerche, si spinse fino in Sud America per conto dei vivai inglesi Veitch di Exeter.
In Italia, nel comune di Avigliano Umbro, intorno al 1980, mentre si procedeva a degli scavi, venne trovato un boschetto formato da una cinquantina di alberi fossilizzati che avevano un diametro di oltre 2 metri e un’altezza di circa 10. Analizzati da paleontologi, risultarono resti di Sequoia, datati a un milione e mezzo di anni fa.
Le caratteristiche del legno di questa specie sono il colore rosato, leggero, duraturo e resistente, elementi molto apprezzati tanto da portare negli ultimi decenni del secolo scorso alla distruzione di interi boschi.
Difatti, in California fu necessario istituire riserve e Parchi Nazionali (come Redwood, Yosemite, Sequoia) per assicurare la sopravvivenza della specie.
Attualmente, anche a causa dei frequenti incendi che ricorrono sui pendii della Sierra Nevada, questi alberi vengono prima piantati nei vivai e introdotti (quando sono più grandi) nella loro foresta naturale. Si adatta a vivere in terreni freschi, profondi e umidi, in climi poco rigidi e con posizione soleggiata.
Possiede aghi di un bel colore verde brillante sopra e più chiari sotto; gli stessi sono appiattiti con apice acuminato e hanno disposizione distica ai due lati dei rametti; spesso diventano bruni in inverno, ma non cadono.
I coni arrotondati, legnosi, brunastri, lunghi 2-2,5 cm, assomigliano a quelli del cipresso e crescono agli apici dei rami più robusti.
I fiori femminili, verdi, sono lunghi circa 6 mm; i fiori maschili, gialli, crescono agli apici dei rami piccoli.
L’individuo più caratteristico, in Italia, si trova nel Parco Villa di Sammezzano, a Leccio di Reggello (FI), possiede un’altezza di m 46 e la circonferenza di m 8,70. In realtà si tratta di due alberi cresciuti insieme ed uniti saldamente alla base.
Un altro individuo magnifico di Sequoia sempervirens, che merita l’attenzione del visitatore, si trova presso l’Orto botanico dell’Università di Genova; è stato messo a dimora nel 1835 quando l’Orto venne ampliato.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)