Pinus halepensis

Divisione: Gymnosperamae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Genere: Pinus
Specie: Pinus halepensis Miller
Esemplari: 1 a dimora dal 2010

Pino d’Aleppo
Originario della Regione Mediterranea orientale (Asia Minore), il suo aerale attuale si estende dal Portogallo all’Afghanistan, determinato con la coltivazione da antichissima data, per cui è difficile distinguere l’areale primario da quello secondario.
In Italia sono originarie solo le pinete del Gargano.
Prende il nome dalla città di Aleppo che era la capitale di uno Stato – l’attuale Siria – potente già nel XVIII secolo a. C.
E’ una pianta molto rustica, possiede una chioma leggera e rada; la sua altezza può arrivare fino ai 20 m; senza alcun dubbio è la conifera più mediterranea che esista.
Cresce abbastanza rapidamente adattandosi a diversi tipi di terreno; vive in prossimità del mare, sia su rocce calcaree che litorali sabbiosi; sopporta poco le gelate ed è usata per il rimboschimento delle aree litorali sterili, aride e calde (ma riesce a sopravvivere anche oltre i 1.500 m. di altitudine sulle montagne dell’Asia minore).
Forma boschi puri o si accompagna con il leccio, il lentisco, la palma nana, il pino domestico e il pino marittimo, che possiamo trovare sulla costa ligure tra Lerici e la foce del Magra.
E’ coltivata per il legname resinoso e di buona qualità, pesante, duro, resistente. Serve altresì per la produzione di cellulosa, per i mobili e per l’edilizia, mentre dalla sua corteccia si estrae il tannino.
Ai tempi dei Romani, come a tutt’oggi, il suo legno viene utilizzato per le costruzioni navali.
Gli aghi, disposti in gruppi di due sono sottili, flessibili, di colore verde chiaro e lunghi dai 6 ai 10 cm.
Possiede coni solitari o appaiati, ovato-conici, bruno-rossastri, lunghi più o meno come gli aghi, con un breve peduncolo. Sullo stesso ramo ci possono essere quelli di tre anni consecutivi.
Gli strobili maschili, color verdastro, sono raggruppati all’apice dei rametti. La sua corteccia grigia diventa bruna e fessurata con l’età.
Senza dubbio, in Italia, le più belle (e secolari) pinete pure di questa specie si trovano sul Gargano o nelle gravine dell’Altopiano delle Murge (Palagianello), in Puglia; difatti il più grande esemplare di Pinus halepensis si trova in località “Marziotta”, Palagiano (TA). E’ alto m 16 e possiede una circonferenza di m 4,20.
Di notevoli dimensioni è quello che viene ammirato dai visitatori presso l’Orto Botanico dell’Università di Napoli e l’albero presente presso l’Orto Botanico dell’Università di Cagliari è sicuramente centenario.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)