Picea abies

Divisione: Gymnosperamae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae
Genere: Picea
Specie: Picea abies (L.) Karsten (= Picea excelsa [Lam.] Link)
Esemplari: molti a dimora dal 1996, delimitano il lato nord lungo il torrente Gandovere

Abete rosso o Peccio
Originario dell’Europa centro-settentrionale (delle regioni montuose Scandinave e Russe) e dell’Europa orientale, in Italia cresce spontaneo sia sulle Alpi che in aree ristrette dell’Appennino settentrionale.
Il Calendario degli alberi, conosciuto fin dall’antichità, ci conferma che essendo l’albero del parto apriva l’anno col primo giorno del solstizio, ovvero il 24 dicembre, o giorno della rinascita del Sole. L’abete era rappresentato con la lettera A cioè Ailm.
In tutte le Americhe e in Europa è anche conosciuto familiarmente come “albero di Natale”; è diffuso sia a scopo ornamentale che per la forestazione, in quanto predilige i terreni acidi e sciolti, ma può crescere su tutti i suoli.
Resiste al freddo, non tollera substrati calcarei e climi troppo caldi o poveri di acqua.
E’ un albero che produce molto legname; essendo di buona qualità viene usato per l’edilizia, per casse e imballaggi e per la fabbricazione di mobili; essendo composto da lunghe fibre viene utilizzato per la produzione della carta.
Il suo legno e ottimo per la fabbricazione di strumenti musicali in particolare per la cassa di risonanza e l’anima del violino. E’ noto che per la costruzione di questi strumenti vengono impiegati legni con anelli di accrescimento fitti e regolari, vecchi di 200-300 anni (a questo proposito bisognerà ricordare perciò i mitici violini di Stradivari).
La resina dell’abete rosso è utilizzata nelle industrie delle vernici mentre la sua corteccia, essendo ricca di tannino, in alcuni paesi viene usata per la concia delle pelli.
Gli aghi verde chiaro sono corti e pungenti, inseriti a spirale tutt’intorno al germoglio.
I coni sono lunghi, pendenti, a forma di sigaro, con squame arrotondate. La corteccia liscia e marrone si fessura con l’età.
Quest’albero possiede forma conica e regolare, con i rami più alti ascendenti e quelli inferiori orizzontali o pendenti.
I fiori si aprono a maggio: quelli maschili – gialli – appaiono raggruppati alle estremità dei rami, quelli femminili – rosa – sono eretti.
I coni maturano in autunno.
Nei boschi dominati da questa conifera si trovano facilmente funghi delle specie Boletus, Psalliota, Clavaria, ecc.
In Italia, in località “Boscone di Piode” a Piode (VC) esiste un individuo monumentale, alto m 30 e con una circonferenza di m 5,20; quello che troviamo a Edolo (BS), segnalato per la sua bellezza, ha una circonferenza di m 3,50 e un’altezza di m 20.


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)