Un po’ di botanica

La scienza che si occupa delle piante prende il nome di botanica (dal tardo latino botanicus, che deriva del greco botanikòs e questo da botané, che vuol dire erba). Stabilito che questa era la nostra passione dovevamo fare una scelta: di quale branca della botanica interessarci? Pensammo, immediatamente, alle conifere in quanto avevamo constatato più volte che di fronte ad una specie qualsiasi, essa veniva denominata, in vernacolo, ‘Pí’, ovvero pino.

Il rimedio a questo accomunamento non poteva che essere quello di coltivarle tutte insieme e, successivamente, di elabotare un testo nel quale venissero spiegate le loro differenze.

Ora ve lo affidiamo, e… siate clementi: non dimenticate che questa è un’opera di ricerca e di divulgazione che è stata fatta, soprattutto, per diletto.

Le spermatofite

Le spermatofite (dal greco sperma = seme e phyton = pianta) sono tutte quelle piante in grado di produrre semi.
Le prime spermatofite comparvero sulla terra durante l’era Paleozoica, nel periodo Carbonifero (da 360 a 285 milioni di anni fa), ed acquisirono un importante vantaggio evolutivo, diventando le piante dominanti delle terre emerse, nel periodo Permiano (da 285 a 245 milioni di anni fa) della stessa era.
Successivamente, si ebbero profondi squilibri climatici e periodi di siccità estremamente lunghi: in quelle condizioni le piante più avvantaggiate risultarono quelle che possedevano una struttura specializzata capace di consentirne la sopravvivenza proprio in quei periodi in cui l’acqua mancava. La produzione del seme è stata per le spermatofite la soluzione vincente. Il seme è, difatti, una struttura protettiva e resistente, per mezzo della quale l’embrione può essere disperso e rimanere in stato di riposo finché non si creano le condizioni favorevoli per il suo completo sviluppo.
Dopo questa “invenzione” nulla poté più impedire alle spermatofite un’enorme diffusione in tutti i luoghi de“ terra, compresi i deserti e le zone d’alta montagna dove, come è facile comprendere, esistono notevoli limiti per la vita delle piante.
Geniale, vero?
Le spermatofite viventi sono distinte in 5 divisioni: Coniferophyta, Cycadophyta, Ginkgophyta, Gnetophyta, sono comunemente riunite e formano il gruppo delle gimnosperme (dal greco gymnos = nudo e sperma = seme).
Esempi comuni di tutte le gimnosperme sono tutte le conifere. La quinta divisione, Antophyta (dal greco anthos = fiore), viene comunemente indicata con il termine di angiosperme (dal greco angeion = vaso e sperma = seme) che sono le piante a tutti familiari, ovvero quelle che portano i fiori e formano frutti.

schemagymnospermeLe gimnosperme

Sono piante legnose o semilegnose con struttura riproduttiva unisessuale; gli ovuli nudi sono portati da squame fertili riuniti in una caratteristica formazione a strobilo, cono, galbulo, ecc…, secondo le specie.
I semi, che dagli ovuli si sviluppano, sono anch’essi nudi, anche se esistono rare eccezioni, come quelle dei ginepri, dove i semi sono racchiusi dallo strobilo femminile che diventa un organo carnoso (la “bacca” dei ginepri).
Fra le spermatofite sono le meno evolute e numericamente meno rappresentate, ma certamente le più antiche.
Difatti le Cicadofite (piante come la Cycas revoluta che non possiamo coltivare nel nostro Orto Botanico a causa del clima troppo rigido) sono il gruppo più primitivo delle Gimnosperme; esse presentano forti analogie con le Pteridosperme (felci con semi) che sono felci fossili del Permiano.
Anche Ginkgo biloba, da noi messo a dimora, unica specie vivente della famiglia delle Ginkgoaceae, è un vero e proprio fossile vivente (se ne conoscono tracce fossili risalenti a oltre 100 milioni di anni fa).


(Testo tratto da
Orto botanico di Ome – Le conifere coltivate – Riconoscimento, storia, mito, leggenda,
di Maria Bianchetti e Antonio De Matola,
Regione Lombardia, Comune di Ome, Comunità Montana del Sebino, 2001)